venerdì 18 gennaio 2008
Noi e la Matematica
NOI E LA MATEMATICA
La matematica è presente nella vita quotidiana da quando siamo nati.
Da quando suona la sveglia, capiamo immediatamente l’ora e ci rendiamo conto di quello che dobbiamo fare nella giornata.
I numeri fanno parte del nostro ritmo di vita, dal momento in cui ci svegliamo, ma anche perché attribuiamo loro un valore, che dipende dalla nostra cultura di riferimento e dalle nostre abitudini.
Un esempio pratico può scaturire dalla lettura di questa semplice ricetta, dalla quale possiamo estrapolare molti concetti matematici.
TORTA DI CAROTE
INGREDIENTI:
300 g di carote novelle; 250 g di mandorle; 300 g di zucchero; 40 g fecola di patate; 6 uova; un cucchiaino di rum; scorza grattugiata di un limone; burro e sale.
Lavare le carote, grattugiarle finemente, raccoglierle in un telo pulito, chiudere e premere per eliminar il liquido in eccesso. Lasciar riposare per un’ora.
Tostare le mandorle e tritarle. Raccogliere in una terrina le carote, lo zucchero, le mandorle, la scorza di limone, le fecole, un pizzico di sale, e amalgamare uno alla volta i tuorli.
Unir il liquore e incorporar gli albumi montati a neve ben soda, bisogna crear un composto omogeneo. Imburrare la tortiera e versare il composto. Mettere nel forno a 160 gradi per 40 minuti. Quando sarà tiepida spolverizzar con zucchero a velo.
Senza molti di questi concetti non riusciremmo a preparare correttamente questa torta, proprio perché possiamo comprendere da questi la corretta quantità data al valore assegnato alle sottolineature.
Non solo una ricetta può farci meglio render conto di quanto la matematica sta intorno a noi!
Ad esempio, sfogliando la pagina di un quotidiano e leggendo un articolo, capiamo immediatamente quanto vengano usati simboli e concetti matematici:
LA STAMPA, MERCOLEDì 16 GENNAIO 2008
Rafforzata l’ISAF
Gli USA mandano altri 3200 soldati
Gli Stati Uniti invieranno quest’anno altri 3200 soldati in Afghanistan. Lo ha annunciato il presidente Bush. Circa 2200 marines saranno inviati nell’ambito della Forza internazionale d’assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato nel sud dell’Afghanistan. Altri 1000 marines saranno impegnati nell’addestramento delle forze di sicurezza afgane. Gli Usa hanno attualmente 26000 soldati in Afghanistan, la maggior parte impegnata con l’Isaf, che conta 40000 soldati.
Pensiamo anche solo all’importanza della matematica quando andiamo a fare la spesa: diamo un valore alla moneta, in modo che possiamo riconoscere i prezzi e pagare correttamente o controllare di ricevere il giusto resto, oppure nella lettura del calendario e nell’organizzare le giornate.
Quando abbiamo un’urgenza e dobbiamo usare il telefono per chiamare usiamo dei numeri per rintracciare la persona cercata. Senza questi simboli sarebbe davvero tutto più complicato!
Le misure fanno parte della nostra vita, per esempio quando prepariamo da mangiare prendiamo la quantità di cibo corretta, quando dobbiamo cercare su una cartina stradale un determinato luogo e ci costruiamo un percorso, facciamo riferimento a concetti matematici.
Ai bambini di una scuola Primaria è importante far riconoscere l’utilità delle cose che stanno imparando, in modo che la matematica non sia astratta, ma diventi una materia da amare e da ricondurre alla realtà.
La matematica è presente nella vita quotidiana da quando siamo nati.
Da quando suona la sveglia, capiamo immediatamente l’ora e ci rendiamo conto di quello che dobbiamo fare nella giornata.
I numeri fanno parte del nostro ritmo di vita, dal momento in cui ci svegliamo, ma anche perché attribuiamo loro un valore, che dipende dalla nostra cultura di riferimento e dalle nostre abitudini.
Un esempio pratico può scaturire dalla lettura di questa semplice ricetta, dalla quale possiamo estrapolare molti concetti matematici.
TORTA DI CAROTE
INGREDIENTI:
300 g di carote novelle; 250 g di mandorle; 300 g di zucchero; 40 g fecola di patate; 6 uova; un cucchiaino di rum; scorza grattugiata di un limone; burro e sale.
Lavare le carote, grattugiarle finemente, raccoglierle in un telo pulito, chiudere e premere per eliminar il liquido in eccesso. Lasciar riposare per un’ora.
Tostare le mandorle e tritarle. Raccogliere in una terrina le carote, lo zucchero, le mandorle, la scorza di limone, le fecole, un pizzico di sale, e amalgamare uno alla volta i tuorli.
Unir il liquore e incorporar gli albumi montati a neve ben soda, bisogna crear un composto omogeneo. Imburrare la tortiera e versare il composto. Mettere nel forno a 160 gradi per 40 minuti. Quando sarà tiepida spolverizzar con zucchero a velo.
Senza molti di questi concetti non riusciremmo a preparare correttamente questa torta, proprio perché possiamo comprendere da questi la corretta quantità data al valore assegnato alle sottolineature.
Non solo una ricetta può farci meglio render conto di quanto la matematica sta intorno a noi!
Ad esempio, sfogliando la pagina di un quotidiano e leggendo un articolo, capiamo immediatamente quanto vengano usati simboli e concetti matematici:
LA STAMPA, MERCOLEDì 16 GENNAIO 2008
Rafforzata l’ISAF
Gli USA mandano altri 3200 soldati
Gli Stati Uniti invieranno quest’anno altri 3200 soldati in Afghanistan. Lo ha annunciato il presidente Bush. Circa 2200 marines saranno inviati nell’ambito della Forza internazionale d’assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato nel sud dell’Afghanistan. Altri 1000 marines saranno impegnati nell’addestramento delle forze di sicurezza afgane. Gli Usa hanno attualmente 26000 soldati in Afghanistan, la maggior parte impegnata con l’Isaf, che conta 40000 soldati.
Pensiamo anche solo all’importanza della matematica quando andiamo a fare la spesa: diamo un valore alla moneta, in modo che possiamo riconoscere i prezzi e pagare correttamente o controllare di ricevere il giusto resto, oppure nella lettura del calendario e nell’organizzare le giornate.
Quando abbiamo un’urgenza e dobbiamo usare il telefono per chiamare usiamo dei numeri per rintracciare la persona cercata. Senza questi simboli sarebbe davvero tutto più complicato!
Le misure fanno parte della nostra vita, per esempio quando prepariamo da mangiare prendiamo la quantità di cibo corretta, quando dobbiamo cercare su una cartina stradale un determinato luogo e ci costruiamo un percorso, facciamo riferimento a concetti matematici.
Ai bambini di una scuola Primaria è importante far riconoscere l’utilità delle cose che stanno imparando, in modo che la matematica non sia astratta, ma diventi una materia da amare e da ricondurre alla realtà.
Cristina e la Matematica
I miei rapporti con la matematica e con il suo apprendimento, dalle mie origini ad oggi.
Il mio rapporto con la matematica è stato da sempre abbastanza conflittuale.
Ricordo infatti che i primi approcci con questa disciplina risalgono a quelle che allora si chiamavano scuole elementari, in particolare nella classe prima di un piccolo paesino in provincia di Novara.
Essendo pochissimi i miei compagni di classe, tra noi vi era sempre una sorta di egoismo e di forte individualità, che ci portava a voler primeggiare in ogni materia, e sicuramente la matematica ben si accomodava con questo atteggiamento che non veniva placato dalle nostre insegnanti.
Penso che, dopo aver seguito questo corso di Didattica della Matematica, e dopo aver appreso con quanti modi i bambini possano avvicinarsi in modo ludico e cooperativo a questa disciplina, avrei meno difficoltà a cercare di cambiare la prospettiva delle mie insegnanti di allora, che a mio parere erano abbastanza riduttive, dato che i miei ricordi risalgono alla risoluzione di problemi e alla ripetizione mnemonica delle tabelline.
Nel gioco questa disciplina mi ha accompagnata, dato che ho capito subito che per rispettare le regole e per relazionarmi con gli altri.
Alcuni giochi li ricordo ancora e più di altri che, al contrario, sopraggiungono solo in un secondo momento; forse, questi ultimi li ricordo più per un gioco di associazioni che per il piacere che procuravano.
Alcuni erano giochi individuali ed altri di gruppo.
Tra quelli svolti con altri bambini/e vi erano, ad esempio, i giochi di società come il gioco dell’oca, Monopoli, le carte da gioco, la dama, ma i miei preferiti erano quelli che svolgevo en plein air, come l’elastico e campana (ossia 8-10 quadrati realizzati con gessetto, segnati con i numeri), un due tre stella e nascondino; tra quelli individuali ricordo, invece, il cubo, tris (x/o), cercare il quadrifoglio nel prato e il solitario con le carte. Alcuni di questi passatempi li realizzavo sia nel contesto scolastico in cui ero inserita, sia durante le ore dedicate al tempo libero.
La matematica, in questi primi anni, era solo uno strumento che strutturava o completava il gioco in sè.
Ciò che cercavo era prettamente il gioco: quell’attività ludica che consente di sentirsi in particolare sintonia con gli altri, di divertirsi e di svagarsi.
Alle medie, invece, la matematica è diventata un po’ più appassionante, forse anche perché la mia Professoressa mi trasmetteva la passione ed era davvero molto valida come docente.
Alla base di un corretto approccio con la matematica, ma anche con altre materie, vi è proprio l’atteggiamento del docente, sempre attento e cercare di incuriosire i suoi alunni, proponendo loro le cose in modo ludico, riferendosi sempre alla realtà ed all’utilità delle cose che sta facendo apprendere.
L’insegnamento della Matematica dovrebbe favorire la metacognizione al bambino, fargli capire i processi attraverso i quali apprende.
Oggi ho un rapporto migliore con questa disciplina, grazie anche agli anni del liceo, dove ho potuto migliorare e avere molte soddisfazioni personali.
Nonostante le difficoltà, la matematica mi ha fatto capire che nella vita non bisogna arrendersi mai e non bisogna fermarsi davanti ai primi intoppi.Credo che siano davvero poche le discipline in grado di darti una lezione di vita di questo tipo.
Il mio rapporto con la matematica è stato da sempre abbastanza conflittuale.
Ricordo infatti che i primi approcci con questa disciplina risalgono a quelle che allora si chiamavano scuole elementari, in particolare nella classe prima di un piccolo paesino in provincia di Novara.
Essendo pochissimi i miei compagni di classe, tra noi vi era sempre una sorta di egoismo e di forte individualità, che ci portava a voler primeggiare in ogni materia, e sicuramente la matematica ben si accomodava con questo atteggiamento che non veniva placato dalle nostre insegnanti.
Penso che, dopo aver seguito questo corso di Didattica della Matematica, e dopo aver appreso con quanti modi i bambini possano avvicinarsi in modo ludico e cooperativo a questa disciplina, avrei meno difficoltà a cercare di cambiare la prospettiva delle mie insegnanti di allora, che a mio parere erano abbastanza riduttive, dato che i miei ricordi risalgono alla risoluzione di problemi e alla ripetizione mnemonica delle tabelline.
Nel gioco questa disciplina mi ha accompagnata, dato che ho capito subito che per rispettare le regole e per relazionarmi con gli altri.
Alcuni giochi li ricordo ancora e più di altri che, al contrario, sopraggiungono solo in un secondo momento; forse, questi ultimi li ricordo più per un gioco di associazioni che per il piacere che procuravano.
Alcuni erano giochi individuali ed altri di gruppo.
Tra quelli svolti con altri bambini/e vi erano, ad esempio, i giochi di società come il gioco dell’oca, Monopoli, le carte da gioco, la dama, ma i miei preferiti erano quelli che svolgevo en plein air, come l’elastico e campana (ossia 8-10 quadrati realizzati con gessetto, segnati con i numeri), un due tre stella e nascondino; tra quelli individuali ricordo, invece, il cubo, tris (x/o), cercare il quadrifoglio nel prato e il solitario con le carte. Alcuni di questi passatempi li realizzavo sia nel contesto scolastico in cui ero inserita, sia durante le ore dedicate al tempo libero.
La matematica, in questi primi anni, era solo uno strumento che strutturava o completava il gioco in sè.
Ciò che cercavo era prettamente il gioco: quell’attività ludica che consente di sentirsi in particolare sintonia con gli altri, di divertirsi e di svagarsi.
Alle medie, invece, la matematica è diventata un po’ più appassionante, forse anche perché la mia Professoressa mi trasmetteva la passione ed era davvero molto valida come docente.
Alla base di un corretto approccio con la matematica, ma anche con altre materie, vi è proprio l’atteggiamento del docente, sempre attento e cercare di incuriosire i suoi alunni, proponendo loro le cose in modo ludico, riferendosi sempre alla realtà ed all’utilità delle cose che sta facendo apprendere.
L’insegnamento della Matematica dovrebbe favorire la metacognizione al bambino, fargli capire i processi attraverso i quali apprende.
Oggi ho un rapporto migliore con questa disciplina, grazie anche agli anni del liceo, dove ho potuto migliorare e avere molte soddisfazioni personali.
Nonostante le difficoltà, la matematica mi ha fatto capire che nella vita non bisogna arrendersi mai e non bisogna fermarsi davanti ai primi intoppi.Credo che siano davvero poche le discipline in grado di darti una lezione di vita di questo tipo.
venerdì 30 novembre 2007
martedì 30 ottobre 2007
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